L'angolo del Baldopapà

mercoledì 15 aprile 2009

Come prendere la gaussiana e buttarla nel cesso


Mi hanno recentemente consigliato un autore che ha subito fatto scattare una molla nella mia testolina curiosa, Nassim Nicholas Taleb, docente americano di Scienze dell’incertezza.
Il libro di cui riporto di seguito una breve sintesi si intitola "Il cigno nero. Come l'improbabile governa la nostra vita" e porta in evidenza in modo critico come i modelli classici di analisi statistici siano basati su modelli ex-post, mente fredda e ad evento concluso, ma non siano in gradi di immergersi nell'immediato e supportare una vera analisi predittiva.
Cosa pensarono gli europei quando, giunti in Australia, videro dei cigni neri dopo aver creduto per secoli, supportati dall'evidenza, che tutti i cigni fossero bianchi? Un singolo evento è sufficiente a invalidare un convincimento frutto di un'esperienza millenaria. Ci ripetono che il futuro è prevedibile e i rischi controllabili, ma la storia non striscia, salta. I cigni neri sono eventi rari, di grandissimo impatto e prevedibili solo a posteriori, come l'invenzione della ruota, l'11 settembre, il crollo di Wall Street e il successo di Google. Sono all'origine di quasi ogni cosa, e spesso sono causati ed esasperati proprio dal loro essere imprevisti. Se il rischio di un attentato con voli di linea fosse stato concepibile il 10 settembre, le torri gemelle sarebbero ancora al loro posto. Se i modelli matematici fossero applicabili agli investimenti, non assisteremmo alle crisi degli hedge funds. Questo libro è dedicato ai cigni neri: cosa sono, come affrontarli, in che modo trame beneficio.

La cosa mi intriga troppo per lasciarmela sfuggire e mi riservo di tornare presto sull'argomento.

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giovedì 2 aprile 2009

Microsoft getta la EnCarta


In un comunicato da poco diffuso da Microsot si legge che: "I siti web in tutto il mondo di MSN Encarta saranno chiusi. [...] Microsoft cesserà di vendere le versioni software Student e Premium di Encarta a partire dal giugno 2009".
Naturalmente dietro questa decisione si ritrova il fatto che il mondo in questi anni è cambiato e la fruibilità di informazioni online di buona qualità (wikipedia in testa), non poteva che far tramontare certi vecchi modelli di business come quello legato al sw reatil fine a se stesso.
In effetti ricordo ancora quel lontano 1995 quando con la vendita dei primi cd-com (mi sembrava assurdo poter disporre di ben 650 mega su un cd...) iniziarono a diffondersi le prime enciclopediche multimediali. MI ricordo che all'epoca mi era completamente innamorato della enciclopedia Gedea, di casa Deagostini, italianissima e molto ben fatta. Poi arrivò anche la Microsoft con la su Encarta che nonostante avesse venduto molto di più a mio avviso risultava troppo superficiale nelle analisi e poco sofisticata.
Nei primi anni dopo la bolla di internet la casa di redmond aveva anche cercato di integrare l'enciclopedia con una piattaforma web ed un sito dedicato, ma l'effetto è stato tutt'altro che positivo. L'utenza infatti doveva accettare di passare da un prodotto off line (spesso "copiato amichevolmente" da amici o compagni di studi) ad una versione on-line e quindi monitorata e verificabile direttamente dalla casa madre che naturalmente bloccava gli accessi a tutte le copie non correttamente registrate.
Mi spiace per il vecchio Bill, ma anche lui sa che il merito dei sui prodotti sta solo nella larga diffusione e che questa è dovuta in grossa parte a politiche commerciali che lasciavano parecchi margini di manovra ai tanto temuti pirati del sw.
Ad ogni modo le strategie per riportare le utenze verso un canale ufficiale e recuperare quote di mercato, hanno solo spinto gli utenti lontano dal prodotto MS e la disponibilità di informazioni a costo zero che la rete offriva, ne ha decretato la definitiva sconfitta.
Pace Bill, ora che i tuoi utenti sono liberi di scegliere è meglio se le cose le fate bene: hai già toppato con Vista (mai visto un fuggi fuggi del genere da un sistema tanto buono sulla carta e assolutamente scomodo per l'utente), hai mancato l'obiettivo di rendere hotmail a pagamento, hai dovuto ritirare encarta dal mercato, hai incasinato una cosina semplice e comoda come MSN messenger, ed ora senti il fiato sul collo dei concorrenti, ma per lo meno hai ancora la totale supremazioa del mondo office con i tuoi straordinari nuovi formati che fanno sentire i vecchi utenti di office 2003 dei dinosauri aziendali.
Spera solo che anche in questa fetta di mercato non succeda nulla di stravolgente... saresti definitivamente col culo a terra....

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