L'angolo del Baldopapà

martedì 21 marzo 2006

Avvio col botto per Google Finace


Google ha finalmente lanciato un servizio che da tempo mancava alla suite del motore di Mountain View, un servizio finora coperto con ottima qualità soprattutto da Yahoo!, un servizio che da giorni veniva indicato come imminente: Google Finance è online e raccoglierà tutte le informazioni principali relative ai titoli quotati al Nasdaq. Secondo i dati riportati da comScore Media Metrix Yahoo! raccoglieva ad oggi 31.4 milioni di visitatori unici contro i 21.9 di MSN Money ed i 14.3 dell'omologa sezione AOL.

L'homepage si comporta come Google News raccogliendo le principali informazioni generali in ambito finanziario e nella parte superiore un modulo di ricerca permette di cercare i titoli desiderati indicando nome dell'azienda o sigla del titolo quotato (es. "Google" o "GOOG", "Apple" o "AAPL"). Sono inoltre riportati gli indici più importanti (Nasdaq, Dow Jones, Standards & Poor's 500 e NYSE). Al momento risultano essere coperti solo i mercati nordamericani, ma la promessa è quella di estendere presto il servizio anche ad altre regioni.

Dal punto di vista tecnico è interessante notare cosa succede clickando sugli indici: viene mostrata una pagina riassuntiva in cui grazie ad una accattivante applicazione Ajax risulta possibile scandagliare momento per momento la giornata ricollegando i movimenti dell'indice con le notizie provenienti dal settore.

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Un occhio obiettivo su ciò che ci accade attorno



Volete farvi un'idea di quanto accade in Italia in questo periodo? Il modo migliore è quello di affidarsi ad un occhio esterno e imparziale.
Se ad esempio volete veramente sapere tutto dell'intervento di Berlusconi durante l'ultimo incontro di Confindustria, eviatando le censure della rai e le polemiche ad essa associate, ora potete farlo molto velocemente.
Grazie ai servizi obiettivi e critici della televisione svizzera è infatti possibile sapere cosa succede qui da noi senza nessun filtro.
Un po' come capitava durante la seconda guerra mondiale con Radio Londra, la radio "clandestina" organizzata dagli inglesi per informare il popolo italiano su quanto succedesse all'ombra della comunicazione ufficiale fascista.
Se poi vivete lontani e non potete riceve il segnale elvetico, niente paura basta affidarsi all'onnipotente internet e cercare su google video. Per i più distratti eccovi il servizio a questo link.
Sullo stesso sito potete inoltre trovare e rivedere con calma anche l'intervista di Lucia Annunziata a 1/2 ora.

Potenza della rete e della comunicazione globale, soprattutto se senza filtri.

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lunedì 20 marzo 2006

AAA cercasi lavoro per Adriana


Dopo aver già parlato di Megan Gale, ora la crisi tra le modelle e la telefonia mobile colpisce anche la bella Adriana Lima.
Come avrete probabilmente notato guardando gli spot televisivi, da qualche settimana TIM non si affida più alla bellezza della bella brasiliana per la sua pubblicità , puntando invece sulla simpatia di De Sica.
La pubblicità offre però dei continui camei di vari personaggi famosi: dopo la rapida intrusione di Valentino Rossi durante il periodo natalizio, ora è infatti il momento della ex velina Elisabetta Canalis, che si ripropone in versione tassista. Per lei sicuramente una parte più congeniale dopo il flop della striscia comica "Love bugs".
Non vi preoccupate però della bella Adriana, perchè lei, a differenza di Megan, è ancora molto giovane e al momento si rifà il look sulle copertine di GQ e permette ai lettori di rifarsi gli occhi.

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venerdì 17 marzo 2006

Le porte dell'EST



Il titolo di questa illustrazione è “dietro le porte dell’est”.

Per chi volesse qui c’è una versione un po’ più dettagliata la trova qui.
Vi regalo questa bella illustrazione lasciandovi un compito... a cosa assomiglia?


Comunque complimenti a eriadan.

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Se la matematica è un'opinione


Potrebbe sembrare impossibile, ma a volta la matematica è un'opinione, soprattutto se gli argomenti dei conti sono relativi a problemi politici. E' così infatti che si potrebbe concludere il confronto a distanza fra Draghi e Tremonti che vedono nell'andamento dei debito pubblico situazioni preoccupanti per il primo, e situazioni di ripresa per il secondo. Ma questa non è la prima volta che i calcoli sviluppati dagli esperti vengano criticati da chi governa il paese. Magari tra poco il nuovo governatore di Banca d'Italia verrà marchiato dagli esponenti del centro destra come un sovversivo-comunista.
Nel frattempo il nostro premier partecipa alla manifestazione contro gli atti di violenza di Milano dei giorni scorsi, ma strategicamente maschera con un cappellino, il pessimo trapianto di capelli che ha sfoggiato durante il dibattito di lunedì scorso contro Prodi. Probabilmente ritiene responsabile della pessima performance realizzata, l'altrettanto pessimo lavoro del suo estetista personale....

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lunedì 13 marzo 2006

Milano come Bagdad


Guardate la foto qui di fianco, di primo acchito potrebbe sembrare la foto di un reportage odierno di Bagdad, purtroppo preò sono le foto di Milano sabato 11 marzo.
I giornalsiti dei vari TG hanno volutamente citato gli scontri degli anni di piombo, associando a queste immagini il solito termine "anarchici di sinistra", in modo che, in un periodo così critico come quello preelettorale in cui viviamo, rimanga nella mente dei telespettatori l'immagine degli scontri e il termine "Sinistra". Io vorrei invece sollevare una riflessioen un po' diversa. Qualche mese fa le stesse immagini ci provenivano dalla periferia di Parigi, dove gli abitanti extracomunitari e meno abbienti, mettevano a ferro e fuoco la città per denunciare la loro condizione e mostrare al mondo le condizioni delle periferie delle grandi metropoli. Dopo questi fatti, in Italia come in tutto il mondo ci siamo guardati alle spalle per verificare le anche nelle nostre periferie potevano nascondersi delle tali polveriere.
La risposta arriva oggi da Milano: non c'è bisogno di andare nelle banlieue parigine per trovare situazioni di disagio e sofferenza. Oggi tutta l'Italia è stretta in una condizione di stress e disperazione. Se dalla città più ricca d'Italia arriva forte il segnale di disagio che spinge i giovani bruciare i simboli del lavoro precario (che rappresenta l'unica possibilità di impiego attualmente disponibile), allora forse si capisce perchè l'Italia rappresenta il fanalino di coda dell'Europa.
Non voglio assolutamente giustificare gli atti violenti e vigliacchi che sono accaduti, mi auguro solo che come risposta politica, qualcuno prendesse in considerazione di fare un po' di autocritica cercando di capire cosa ha sbagliato nell'educare questi giovani, su quali valori si stanno presentano alle nuove generazioni e per ultimo quali prospettivo si presentano per il loro futuro.

Scusate lo sfogo, ma oggi sono stanco.

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giovedì 9 marzo 2006

Google: maximulta per click truccati


Google pagherà una multa di 90 milioni di dollari per uscire dal contenzioso riguardante il "click-fraud". In pratica il motore di ricerca numero uno al mondo ha accettato di sborsare la consistente cifra per chiudere la lite giudiziaria a proposito del cosiddetto "inganno del click".
Scusate se parlo sempre di goolge, ma dato che ospita questo mio blog, la cosa mi colpisce da vicino.

Ulteriori informazioni le trovate qui.

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La scelta del 9 aprile

L'editoriale del «Corriere» divide i poli e Berlusconi definisce lo storico quotidiano ormai simile all'Unità. Non è una novità visto i passati commenti del premier ad autorevoli testate internazionali quali l'«Economist».
Ieri sera non ero riuscito a leggere l'editoriale del Corriere della Sera e sono subito accodato alle polemiche e discussino radiofoniche di Radio 24 che ascoltavo mentre tornavo a casa. Tutti i radioascoltatori e politici ospiti della trasmissione, sia di destra che di sinistra, erano scatenati a commentare il fondo di Paolo Mieli a sostegno dell'Unione in vista delle prossime Politiche.
Di seguito ne riporto l'incipit:
A dispetto di quel che da tempo attestano, unanimi, i sondaggi, il risultato delle elezioni che si terranno il 9 e 10 aprile appare ancora quantomai incerto. È questo un buon motivo perché il direttore del Corriere della Sera spieghi ai lettori in modo chiaro e senza giri di parole perché il nostro giornale auspica un esito favorevole ad una delle due parti in competizione: il centrosinistra.

Se volete leggerlo tutto lo trovate qui.

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martedì 7 marzo 2006

Mindawn, negozio musicale on line per gli utenti Linux


Nel settore del download di files musicali, oltre ai famosi iTunes, Napster e Rhapsody, è nato un nuovo servizio.
Si chiama Mindawn e per ora ha solo un catalogo ridotto di etichette ed artisti indipendenti.
La maggiore novita' e' quella del supporto multipiattaforma, tanto da rendere disponibile Mindawn per gli utenti Windows, quelli Macintosh e per quelli dei sistemi Gnu/Linux.
Sia il programma per l'ascolto e l'acquisto sia quello per la codifica della propria musica sono scaricabili per tutte e tre le piattaforme, incluso il sistema del Pinguino. Non potrebbe essere altrimenti, visto che Mindawn è la creatura di Shawn Gordon, ideatore ed anima di The Kompany, produttrice di software commerciale e open source divenuta celebre grazie agli applicativi per il palmare di Sharp Zaurus, basato su Linux.

L'apertura - sopratutto mentale - di Gordon e soci è dietro molte delle caratteristiche di Mindawn. Per esempio, quelle relative ai formati adottati per la vendita dei brani. Anziché Mp3, Wma e Aac, Mindawn abbraccia in una sola mossa sia il mondo dell'open source sia quello della qualità senza compromessi.
Il servizio offre al pubblico i suoi brani in formato compresso Ogg Vorbis e al tempo stesso anche nel più voluminoso (ma qualitativamente degno dello standard Cd) Flac (Free Loseless Audio Codec). La tariffazione è di 99 centesimi di dollaro per ogni 10 minuti in Ogg Vorbis e di 1 dollaro e 24 per 10 minuti in formato Flac. I Cd interi costano rispettivamente 6 dollari e 99 e 8 dollari e 99.

Altrettanto coraggiosa è la politica in materia di Drm: Mindawn non adotta nessuna protezione: "Mindawn - ha dichiarato infatti Shawn Gordon - non limita l'utilizzo dei file audio acquistati tramite il servizio. Gli utenti possono copiarli su quanti dispositivi vogliono e convertirli a piacimento in altri formati".
Tra le altre numerose novità di Mindawn, le aree riservate da un lato agli acquirenti e dall'altro a musicisti ed etichette, con un sistema di pagamento basato su Paypal, fra i più popolari e diffusi siti per le transazioni on line.
Maggiori informazioni sul servizio e sui prezzi sono disponibili all'indirizzo:
http://www.mindawn.net/

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Come le televisioni trasformano un dramma famigliare in un nuovo reality


Mi unisto anch'io al coro di quanti chiedono (anzi esigono) la liberazione di Tommaso.
La cosa che proprio non sopporto però di questa storia è come le varie televisioni, sempre assetate di drammi famigliari, stiano seguendo e documentando la vicenda.
Salvaguardando il diritto di cronaca (ci mancherebbe altro!), ritengo il comportamento dei vari giornalisti e, soprattutto, dei direttori dei telegiornali troppo interessati a sfruttare la notizia quale ghiotta occasione, per attirare un po' di spettatori in più e migliorare il proprio share (a tutto beneficio degli spot pubblicitari da inserire durante i TG) piuttosto che offrire il servizio di informazioni e notizie cui sono demandati.
Speculare in modo così evidente su tali vicende drammatiche dovrebbe farci riflettere sulla qualità delle notizie, che quotidianamente ci vengono riportate dai notiziari. Accendiamo la tv e pensiamo di ascoltare le "ultime notizie", mentre stiamo solo appoggiando l'orecchio allo speaker pubblicitario che continua a ripetere sempre le stesse cose...
Chissa se la rete riuscirà a riportare equilibrio in questo sistema così degenerato. Io nel mio piccolo spero di poter contribuire.

La guerra dei chip passa per Google e Skype


La guerra tra AMD e Intel, tornata ferocemente in auge e trova due nuovi campi di battaglia: Google da una parte e Skype dall'altra. In entrambi i casi è AMD a mostrare le unghie con maggior decisione, ma Intel sembra volersi consolare mettendo le mani sull'Origami di Microsoft.

Nei giorni scorsi Google ha notificato il passaggio della propria struttura hardware abbandonando Intel per passare ad AMD. La decisione ha preso luogo a seguito dell'eccessivo accumularsi delle spese derivanti dal consumo elettrico dell'apparecchiatura su cui si regge il motore di ricerca, voce sul bilancio che può facilmente essere abbattuta passando da una componente all'altra. Per Google è indispensabile in questo preciso contesto ridurre i costi di gestione al fine di ottimizzare l'attività, consolidando di conseguenza il valore di un pacchetto azionario che ha avuto qualche oscillazione di troppo.

Il passaggio di Google ad AMD Opteron è stato accompagnato dall'annuncio di un nuovo processore per server di maggiorata velocità e la conseguenza di tale congiuntura per Intel è stata una previsione al ribasso per gli ordini dei prossimi mesi. Inevitabilmente il gruppo ne ha pagato in borsa vedendo le proprie azioni scendere in attesa della risposta con il lancio di nuovi prodotti previsto per le prossime ore.

Skype è un ulteriore importante terreno di scontro. AMD intende infatti trascinare Intel in tribunale a causa della limitazione imposta agli utenti Skype nell'uso del software per il VoIP. Tutto nasce dalla presunta ottimizzazione delle chiamate a più utenze che Skype (in accordo con Intel) imporrebbe all'utenza AMD: 5 utenti AMD al massimo contro i 10 Intel. È ora disponibile online una patch per permette di superare l'ostacolo ed è stato così reso evidente il fatto che la limitazione fosse puramente strategica e non correlata a reali problemi di performance.

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venerdì 3 marzo 2006

Microsoft accusa l'UE di collusione con la concorrenza


Come si dice: "Se non riesci a batterli..... discreditali". Ebbene si, dopo aver dato segnali distensivi e collaborativi verso la risoluzione dell'UE, che richiede alla Microsoft di proporre sul mercato un windows meno ricco di prodotti e servizi e di collaborare con la concorrenza (invece di soffocarla!), la casa di Redmond torna all'attacco.
E questa volta alza il tiro e, non solo rinvia la chiusura della sentenza, respingendo le accuse provenienti dall'UE, ma arriva addirittura ad accusare di collusione la Commissione Europea, mettendo in discussione tutto l'impianto accusatorio mosso contro l'azienda dalle istituzioni del vecchio continente. Secondo Microsoft, infatti, la Commissione agirebbe in modo scorretto minando la bontà delle indagini sul caso.
Microsoft ha diffuso un comunicato di 16 pagine contenente informazioni supplementari in risposta alla precedente ingiunzione proveniente dall'UE con tanto di minaccia di multa. Nel testo emerge chiaramente l'accusa Microsoft nei confronti dei giudici: le indagini non sarebbero state portate avanti in piena trasparenza ed anzi vi sarebbero state collaborazioni segrete con gruppi concorrenti di Microsoft o che in passato hanno già avuto scontri legali con il gruppo di Redmond.
Microsoft vorrebbe andare a fondo alla vicenda con una manovra di evidente disturbo nei confronti della giuria che dovrà firmare il verdetto conclusivo.
A fine marzo (30-31/03) vi sarà un'udienza ulteriore invocata da Microsoft e la mossa odierna sembra una presa di posizione decisa soprattutto nell'ottica di quest'ultimo estremo appuntamento: le parti si troveranno faccia a faccia a discutere della sentenza, delle soluzioni portate avanti da Microsoft e della multa da 2 milioni di euro giornalieri che l'UE dovrebbe ufficializzare in caso di mancata risoluzione del problema.
Staremo a vedere gli sviluppi...

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I blog bufala

Riposto di seguito un articolo a firma di Carlo Gubitosa, che sta circolando sulla mailing list di San Libero.

Blog-bufale. Culture giovanili, ribellione, voglia di liberta': sono
questi i nuovi grimaldelli utilizzati dai piazzisti pubblicitari per
far breccia nel mercato degli adolescenti con tattiche di vera e
propria "guerriglia comunicativa" basate sull'occultamento del
marchio aziendale e sulla creazione di nuovi simboli. L'apripista di
questo fenomeno e' stata la Nike, che nell'autunno del 2004 ha
inventato dal nulla il "movimento degli skyplayer", ragazzi che
giocano sui tetti delle case di Roma, infilandosi di soppiatto nei
palazzi e facendosi beffe dei portinai. Tutto falso, ovviamente, ma
nel frattempo Repubblica e il Corriere dello Sport ci cascano,
intervistano i sedicenti "ribelli del pallone", vestiti Nike dalla
testa ai piedi, e danno visibilita' ai siti collegati al "movimento"
senza sospettare la longa manus dell'azienda che si nasconde dietro
l'operazione.

Ora l'assalto dei pubblicitari si e' spostato dalle strade al mondo
virtuale delle reti, dove i messaggi commerciali che invogliano
all'acquisto hanno imparato a camuffarsi sotto le mentite spoglie di
blog "alternativi" e movimenti ribelli. È il caso del blog "The Zero
Movement", creato ad arte dalla Coca-Cola per vendere l'idea di una
vita libera, dove le restrizioni e le regole sono pari a zero.
Peccato che il numero zero si riferisse in realta' alle calorie di
una nuova bevanda. I "flog" ("fake blog", blog fasulli) sono uno
strumento collaudato anche dalla Pepsi, che sul blog "That Pepsi
Girl" ha raccontato a utenti ignari la storia di un blogger deciso a
conquistare la ragazza di uno spot Pepsi. Mc Donald's, con il flog
"Lincoln Fry" ha raccontato la bufala di due blogger che avrebbero
trovato una patatina con il profilo di Abramo Lincoln.

Sul sito mediazione.info un recente articolo di Gaia Botta' ha
analizzato in profondita' questo fenomeno, arrivando ad una
importante conclusione: chi vuole fare pubblicita' in rete con nuovi
strumenti di comunicazione fa molto male a nascondere il marchio
della propria azienda spacciando per spontaneo quello che non e'.
Prima o poi i nodi vengono al pettine, e il danno d'immagine e'
irreparabile. Non sta bene prendere per fessi gli utenti di un blog.
[carlo gubitosa]

Personalmente non codivido la chiusa dell'articolo: purtroppo a mio avviso queste strategie di mercato pagano, soprattutto verso tutti quei giovani, più o meno adolescenti, che sono alla ricerca di possibilità di espressione (come già sottolineato in un altro mio post).

giovedì 2 marzo 2006

Si può vivere senza auto: SI!


Dedico questo post al mio "amico" Giulio.

Sembra quasi impossibile ma nel 2006, c'è ancora chi non cade nel luogo comune che ci obbliga tutti ad avere un auto. Mi rende molto orgoglioso il fatto che ci siano persone che verifichino sulla propria pelle l'esperienza di buttare l'auto vecchia senza provvedere all'acquisto di una nuova. Questo modo di agire mi riporta alla mente il gesto automatico dei fumatori incalliti che, spenta una sigaretta, se ne portano una nuova alle labbra. Volete avere dettagli: leggete qui.

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Diamo voce ai cittadini metropolitani


Sapete cosa succede tappezzando con tante bolle da fumetto i manifesti della città? Una cosa straordinaria: la città si risveglia trovando un simpatico, nuovo e veloce mezzo di comunicazione. Giovani creativi e cittadini ispirati possono così contribuire a diffondere le loro idee.

Il "Progetto Bolla" nasce a New York per opera di Ji Lee (Art Director and Designer), che incolla 15mila Bolle sui manifesti e sui muri della città: www.thebubbleproject.com.

Dopo due settimane scopre che l'esperimento e' perfettamente riuscito, tutte le bolle sono state scarabocchiate e riempite di frasi.
Come dirà nel Manifesto: le bolle Incoraggiano la gente a dire la loro, a riempire il balloon con qualsiasi forma di auto-espressione libera dalla censura.

Se volete contribuire anche voi al progetto italiano che supporta questa idea visitate questo sito : http://www.progettobolla.com/

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mercoledì 1 marzo 2006

Povera Anna Falchi, lei si che si fa il (vedi post) per il lavoro

Leggo ora che la povera Anna Falchi è stata offesa da un giornalista durante una intervista televisiva e ha abbandonato lo studio in lacrime.

Nel corso della puntata di stasera del "Tornasole" condotta da Andrea Pezzi, in onda su Raidue alle 22.55, vedremo infatti la nostra poveretta scoppiare in lacrime e abbandonare lo studio.

La Bellissima, ospite principale della trasmissione, ha avuto un diverbio con Mario Adinolfi, che prima l'ha fatta piangere e poi s'è preso la "soddisfazione" di vederla abbandonare la seduta.

Tutto è cominciato con una battuta molto pesante del giornalista: "Non capisco cosa c'entri Anna Falchi con il lavoro. È comodo fare certe riflessioni seduta sui milioni di euro".

A questa provocazione, la signora Ricucci ha risposto con una dura requisitoria contro la massa dei giornalisti (quando ci vuole, ci vuole) "che dicono cose non vere, con il solo obiettivo di fare del male".

Ha poi concluso con le lacrime agli occhi, al ricordo di "esperienze esistenziali che io qui non voglio neanche raccontare".

A quel punto, al colmo della tensione, è stato piazzato lo spot meglio pagato. Dopo l'escursus di carta igienica e altre diavolerie consumistiche, si ritorna al Tornasole per vedere l'adorabile Afrodite abbandonare il campo in compagnia del fratello Sauro.

Esito del tutto imprevisto, posto che la dea dell'Amore avrebbe dovuto rimanere fino alla fine del programma assieme a Franco Battiato (quello degli aborigeni australiani che fecondano la terra con il loro sperma).
Al conduttore e al cantautore siciliano è così toccato il compito di reggere da soli il peso della scena senza ulteriori imprevisti.

Per la verità la Falchi è apparsa nervosa fin dall'inizio della registrazione e, allo stesso Pezzi che le assicurava la sua amicizia, ha più volte detto che "l'amicizia è un'altra cosa".

Ha anche smentito l'intenzione di voler fare figliolanza con l'immobiliarista suo marito, quanto meno nell'immediato, perché non si sente "pronta". Dopo queste rivelazioni sulla pianificazione familiare, l'attacco a sangue freddo di Adinolfi il quale, se qualcosa ne sappiamo, non è nuovo a uscite del genere.
Il giornalista tiene rubrica su Europa e striscia televisiva quotidiana, non a caso intitolata "Contro Adinolfi".

Dopo la trasmissione ha subito provveduto a documentare l'accaduto sul proprio blog attaccando nuovamente la Falchi: "ha sbagliato ad abbandonare la trasmissione e le sue parole contro i giornalisti sono inaccettabili".

Che sia vero che l'invidia ci rende più cattivi?

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