Passion lives here
Ieri sera ho assistito alla chiusura dei giochi olimpici invernali di Torino 2006: uno spettacolo per gli occhi e per il cuore. Nonostate siano mancati gli ori degli sportivi più attesi e quotati (il grande Rocca, la piccola Kostner, la speranzosa coppia di pattinatori Barbara Fusar Poli e Maurizio Margaglio e la giovane Chiara Simionato) l'Italia è riuscita a sfornare nuovi talenti e a creare nuovi eroi, con risultati assolutamente inaspettati. Se infatti le broker davano l'Italia a quota 9 medalie (contando i favoriti citati prima) alla fine abbiamo chiuso con 11 medaglie e l'onore della premizione dei 50 Km di fondo avvenuta durante la cerimonia di chiusura.
Ma torno alla cerimonia dove tutto il tema era una evocazione all'Italia storica e più sincera: da «Va’ Pensiero» a la «E la vita l’è bela», passando da «Buonasera signorina buonasera», il mambo, «Azzurro» di Celentano, Goffredo Mameli e icone nazional popolari come Valeria Marini.
Non sono mancate i fischi a Berlusconi e i complimenti del presidente del comitato olimpico alla perfertta organizzazione dei giochi. A conferma e dimostrazione del fatto che l'Italia non è morta, ma solo soffocata e che gli assedi alla fiaccola olimpica non erano volontà anarchice di osteggiare la manifestazione, ma un desiderio di manifestare il proprio dissenso all'attuale governo. Chissa che la primavera non porti un po di aria nuova e facciarifiorire questo nostro stupendo paese. Dopo tutto: "Passion lives here!"